Don Armando è Presidente Onorario della Associazione Villaggi Benessere Insieme

Stiamo promuovendo il suo progetto rivisitato e perfezionato, in tutta Italia.
Don Armando Trevisiol nasce ad Eraclea in provincia di Venezia il 15 marzo 1929.

Ciò che ha maggiormente colpito l’intera diocesi, facendo parlare di don Armando anche oltre i confini cittadini, è stata la costruzione del Centro don Vecchi, un’imponente opera resa possibile dalle donazioni dei fedeli.
Il Centro don Vecchi, diviso in tre strutture (due a Mestre in viale don Sturzo e una di recente costruzione a Marghera) offre alloggi protetti per anziani autosufficienti. A fronte di un contributo alla portata anche di chi ha la pensione minima, gli anziani alloggiano in mini appartamenti indipendenti e possono fruire di lussuosi spazi comuni e numerosi eventi per favorire la socializzazione e lo svago.

Molteplici le iniziative avviate per i meno abbienti: la Bottega solidale (spesa gratuita grazie alle offerte di cibi in eccedenza dei negozi) i Magazzini San Giuseppe (mobili e oggetti per la casa usati gratuiti) ed i Magazzini San Martino (vestiario usato gratuito).

A Carpenedo don Armando, oltre che parroco, è stato responsabile diocesano per la pastorale degli anziani e delle riviste Carpinetum Lettera Aperta e La Gazzetta dei Carpini. Ha inoltre pubblicato svariati libri.


Le strutture Don Vecchi

Il Centro Don Vecchi è composto da sei strutture (due a Mestre, una a Marghera, una a Campalto e due in zona Arzeroni sempre a Mestre) sorte nel corso degli ultimi decenni. Il Centro mette a disposizione degli anziani meno abbienti centinaia di minialloggi assistiti con servizi comunitari di socializzazione in ambienti di lusso, qualificandosi così fra le realizzazioni più avanzate nel settore dell’assistenza alla terza età.

Il Centro di fatto svolge anche opera di prevenzione, prolungando il tempo dell’autosufficienza dell’anziano, offrendo una qualità di vita più umana ed infine donando agli anziani l’orgoglio di non pesare su alcuno, potendo anche i meno fortunati essere economicamente autonomi.